Opera-iFederico, 28enne laureato in scienze politiche, si arrangia fra un part-time in un call center e un secondo lavoro come animatore alle feste per bambini.
A metà fra il musical e l’opera, “Opera-I” ritrae la vita di Federico e dei suoi colleghi, costretti ad un secondo lavoro per riuscire a mettere insieme uno stipendio decente. Ecco perché “Che gelida manina” diventa “Ma che inutile cartaccia”, inno alla laurea sprecata, e “Vissi d’arte, vissi d’amore” , tramutato in “Presi la laurea, studiai con ardore” è il canto di Monica, giovane operatrice telefonica costretta ad un secondo lavoro assai poco edificante... |
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